Dalla crisi nascono nuove opportunità per alcuni settori

Dentro a ogni crisi si nasconde un’opportunità. Un adagio vecchio quanto il mondo che però racchiude in sé tanta verità.

Questa crisi da coronavirus che stiamo vivendo ce lo mette sotto gli occhi tutti i giorni: lo stravolgimento di vita a cui ha portato ha permesso a tante persone di ripensare il modello di vita adottato fin qui, oltre a scombinare l’ordine economico mondiale.

Che ci sia una crisi economica in atto è innegabile, che sia tutto nero come verrebbe da pensare lo è un po’ meno. In ogni crisi, infatti, c’è chi ci perde e chi ci guadagna: non è cinismo ma una mera constatazione basata sui fatti.

L’industria alimentare e il settore della grande distribuzione organizzata (GDO), ad esempio, hanno visto i loro fatturati crescere a doppia cifra nell’ultimo periodo.

Cambiano le abitudini, non cambia la sostanza

Mangiare bisogna pur mangiare del resto: tutti i lavoratori che erano soliti mangiare fuori casa non hanno più potuto farlo, andando a incrementare i consumi casalinghi.

Più cibo prodotto significa anche più cibo confezionato: altro settore in netta crescita in questo periodo è stato quello degli imballaggi, cartone o plastica fa poca differenza. Il cibo confezionato, infine, va spesso consegnato a domicilio: la richiesta di questo servizio è letteralmente esplosa.

La GDO avrà bisogno di un incremento della forza lavoro? Ne ha bisogno già ora. Inoltre, le abitudini alimentari non torneranno presto ai livelli pre-covid poiché il settore della ristorazione sarà l’ultimo a ripartire, e comunque lo farà a regime ridotto.

Altro settore che farà fatica a ripartire a pieno regime è quello dei servizi per la cura della persona e per il tempo libero: palestre, piscine, centri estetici e parrucchieri non avranno vita facile.

Tutti fuori forma e con i capelli in disordine dunque? Niente affatto. È cresciuta enormemente la spesa per l’acquisto di prodotti per il fitness: tute da ginnastica, pesi e manubri, tapis roulant, cyclette.

Così come è aumentato l’acquisto di accessori e prodotti per la cura fai da te di capelli e corpo; anche quando riapriranno parrucchieri ed estetisti, c’è da scommetterci che in molti preferiranno provvedere tra le mura domestiche.

Gig economy: l’arte del lavoro temporaneo

Se i settori che hanno visto crescere il fatturato durante la crisi potranno aver bisogno di nuove assunzioni, quelli che ne escono con le ossa rotte potrebbero essere costretti a tagliare personale.

Questo apre però il campo alla “gig economy”, modello economico che si basa sul lavoro occasionale: un insieme di servizi offerti -quasi sempre da remoto- da lavoratori autonomi e liberi professionisti.

Il motivo è semplice: l’azienda può avvalersi di un esperto a un costo minore rispetto all’assunzione. Soprattutto per quelle professioni che non richiedono un contatto con il pubblico -si pensi alla quasi totalità delle professioni creative che ruotano attorno ai contenuti- è previsto un forte incremento di questa tipologia di lavoro.

Veloce, agile, da remoto, conveniente: una soluzione win-win per aziende e professionisti. Nonché la prova che se il mondo cambia, bisogna provare a cambiare assieme a lui.

Cosa sapere su pagamenti via smartphone e sicurezza dati

I pagamenti con lo smartphone, un tempo fantascienza, oggi sono una realtà ormai diffusa. In Svezia nel 2019 quasi il 70% della popolazione ha effettuato almeno un pagamento via smartphone, in Cina la cifra supera l’80%, negli USA l’uso cresce al ritmo del 40% all’anno.

La popolarità di questi nuovi metodi di pagamento non è una sorpresa.

Sono numerosi i vantaggi che comportano, in primis la comodità di fare a meno del portafogli grazie al proprio cellulare, ma anche la possibilità di consultare in tempo reale consumi, organizzare bilanci e l’estrema facilità con cui fare acquisti di persona e soprattutto online.

Si tratta di un trend in ascesa, tuttavia per molti italiani la legittima preoccupazione per la sicurezza dei propri dati bancari costituisce un valido motivo per non passare ai pagamenti con lo smartphone o a limitarne l’utilizzo.

Questo articolo vuole rispondere alle vostre domande circa la sicurezza di questo metodo di pagamento e darvi qualche consiglio per aumentare la protezione dei vostri dati.

Vari tipi di pagamento via smartphone

Il mondo dei pagamenti via smartphone è caratterizzato da numerose app e soprattutto da diverse tecnologie, tra queste è utile distinguere le due tipologie principali: i portafogli elettronici, detti anche mobile wallet e la comunicazione in prossimità, più nota come Near Field Communication (NFC).

Il mobile wallet o portafoglio elettronico è un’applicazione sul cellulare che permette di registrare, criptare e trasformare in un codice estremamente sicuro i dati delle tue carte di debito e/o credito.

Il codice criptato viene quindi usato per effettuare i pagamenti poggiando il cellulare sull’apposito dispositivo di ricezione alla cassa del negozio.

Il NCF è un innovativo modo di pagamento contactless offerto da molte app, che cripta i dati della tua carta ed effettua transazioni con smartphone e dispositivi di ricezione di pagamento nelle vicinanze tramite segnali radio.

La protezione dei tuoi dati tramite crittazione

In entrambi i casi nessuno dei recipienti dei pagamenti riesce a vedere i dati della tua carta o del tuo conto corrente. Questi dati inoltre sono ulteriormente protetti dalla crittazione effettuata dall’app di pagamento.

Dunque, metodi di pagamento via smartphone aggiungono un ulteriore livello di protezione tramite la crittazione dei tuoi dati.

Un vantaggio rispetto al semplice utilizzo della carta, che rende più vulnerabile il consumatore a partire dal semplice fatto che sia estremamente semplice vedere codici e dati sulla superficie della carta usata.

Ricorda degli altri livelli di protezione

Tutte le maggiori applicazioni di pagamento via smartphone (come Gpay, Applepay, Android pay, Samsung pay etc.) possiedono altri meccanismi di protezione, ad esempio l’accesso all’app dal telefono e dunque ai tuoi dati, alla possibilità di effettuare transazioni etc.

E’ spesso condizionata all’inserimento di un codice PIN, della lettura dell’impronta dell’indice, dal riconoscimento facciale e negli smartphone più recenti dalla lettura dell’iride.

Se decidi di implementare questi tipi di protezione, i tuoi dati personali saranno ancora più sicuri!

Precauzioni per lo smarrimento del cellulare

I pagamenti via smartphone sono in generale sicuri. Però tutto questo rischia di essere messo in pericolo in caso di smarrimento del proprio cellulare. Nessuna paura!

Basta prendere le precauzioni del caso: non inserire i propri dati nelle applicazioni di pagamento usando wi-fi pubblici ed inserire quante più possibili meccanismi per sbloccare il proprio cellulare.

Ridurre i rifiuti e risparmiare: quando il bene per l’ambiente aiuta anche il portafoglio

E’ un fatto ormai noto e di vitale importanza per sana vita civica di tutti gli individui: le nostre città sono letteralmente invase dai rifiuti.

E purtroppo non tutte sono adeguatamente strutturate per uno smaltimento costante, o per lo meno, spesso non sono in grado di eliminare prontamente la produzione continua di immondizia che avviene ogni giorno.

Ultimamente Il problema sta assumendo proporzioni sempre più importanti: non sono solo le organizzazioni ecologiste e ambientaliste a sensibilizzare i cittadini sulla questione ma sono gli stessi comuni e regioni ad adoperarsi per sottolineare il problema e sollecitare un cambiamento di abitudini a livello personale oltre che una collaborazione fattiva con le strutture preposte alla raccolta e smaltimento.

Sicuramente famiglie e singoli individui stanno sviluppando un atteggiamento sempre più responsabile rispetto al problema dei rifiuti.

Quasi ovunque e’ attivo il servizio di raccolta differenziata e di riciclo ma ancora siamo piuttosto lontani da una situazione ottimale.

La vera questione è che molti comportamenti abituali, ormai parte di una consolidata routine, sono quelli che incidono maggiormente sulla produzione di rifiuti e sono quelli che, se modificati, potrebbero portare importanti vantaggi sia all’ambiente che al proprio portafoglio.

Spesso infatti non si considera che contribuire al bene dell’ambiente comporta anche un significativo risparmio a livello di spese personali.

Ambiente e portafoglio: una stretta connessione

Iniziare dal piccolo per avere risultati “più in grande” non è solo un modo di dire.

Una maggiore consapevolezza e una più accentuata attenzione a tante abitudini che ormai fanno parte del nostro modo di fare e di essere, possono davvero fare la differenza. In tutti i sensi.

Partiamo dalla spesa

Siamo ormai abituati a comprare tutto ciò che vogliamo, senza più badare a quello che veramente serve.

Riempire il carrello fino all’orlo comporta un potenziale spreco e quindi una produzione di rifiuti: cibo avanzato e non opportunamente “riciclato” (grazie alle famose ricette “con gli avanzi” della nonna) oppure alimenti che scadono prima di essere consumati e che quindi vengono buttati.

Ma anche un consumo spesso spropositato di carta e plastica: sacchetti, confezioni precostituite, packaging elaborati e di difficile smaltimento.

Imparare ad acquistare prodotti “alla spina e/o sfusi” permetterebbe un notevole risparmio sull’utilizzo di confezioni, carta e plastica, così come un significativo risparmio economico, poiché si acquisterebbe solo quello che effettivamente si consuma.

Anche l’acquisto di prodotti monoporzionati, già confezionati e pronti per l’uso (frutta e verdura già lavate e tagliate) comporta un abuso di plastica e carta ma anche un incredibile dispendio economico assolutamente evitabile comprando invece il prodotto fresco, da preparare.

Continuiamo col rivedere le nostre abitudini

Pranzo in ufficio già pronto in monoporzione e bottiglietta d’acqua di plastica possono essere vantaggiosamente sostituite da un thermos e da un contenitore casalingo contenente cibo fresco.
Fazzoletti, carta da cucina, tovaglioli di carta, bicchieri di plastica.

Tutti questi oggetti di cui facciamo quotidianamente uso (e abuso), trovano una valida e più economica alternativa nei corrispettivi oggetti di tessuto e vetro, che possono essere lavati e riutilizzati più volte. Risparmio economico e rifiuto “mancato”.

Ma anche l’utilizzo dei pannolini lavabili per neonati, l’acquisto di bottiglie di acqua con “vuoto a rendere”, il dosaggio correttamente di saponi e detersivi, non stampare documenti in carta se non necessario, queste sono solo alcune delle abitudini che possono essere facilmente modificate con grande vantaggio di tutti.

Le opzioni sono veramente tante. Ognuno nel suo piccolo può fare veramente la differenza, basta solo un maggiore impegno e l’impatto può essere significativo sia a livello personale che ambientale.

Può essere utile tenere a mente che qualsiasi oggetto può potenzialmente diventare un rifiuto: da qui l’abitudine a utilizzarlo il più possibile, riciclarlo o farlo durare più a lungo verrà quasi spontanea. E la Terra e il portafoglio ci ringrazieranno!

Lavorare online comodamente da casa è possibile

Ebbene vi sono centinaia e centinaia di possibilità sul web, lavori per tutti i gusti.

Molto dipende dall’istruzione, ma la mancanza di un titolo di studio non è un ostacolo se si ha voglia di fare e magari di imparare nuovi mestieri online, siccome il mondo digitale apre delle nuove possibilità lavorative, per una inspirazione ilSole24ore ha segnalato un paio di nuovi settori.

Si può lavorare online anche senza diploma e senza conoscere benissimo le lingue estere. Questi però sono alcuni casi, sono eccezioni che confermano la regola e non la routine.

Chi ha una buona preparazione di studi e conosce le lingue avrà senz’altro molta più probabilità di trovare svariati sbocchi lavorativi. Ma mai disperare! Nel web ci sono milioni di posti di lavoro vacanti, in rami diversi e non attendono altro che di essere trovati.

Essenziale è il Curriculum Vitae in formato digitale, poi basterà iscriversi e impostare le vostre preferenze su OGNI motore di ricerca lavoro e controllare spesso.

Mettere in risalto le proprie competenze

Basta chiedersi in cosa si è davvero bravi, cosa davvero ci piace, cosa ci entusiasma e non ci stancheremmo mai di fare. Qualcosa tra queste sarò senz’altro fattibile online.

C’è chi ha talento nel dare giudizi, trovare errori grammaticali, chattare con la gente che non conosce, aiutare gli utenti a risolvere i problemi, scrivere contenuti o con i social media, eccetera. In queste sole poche cose ci sarebbe già molto lavoro per te.

Un esempio? “dare giudizi”: è possibile dare giudizi su articoli in vendita online, scrivere recensioni dei prodotti… ci sono aziende che ti fanno provare i prodotti in anteprima, ed è possibile ricevere il prodotto gratis e probabilmente guadagnare qualche dollaro.

“Chattare con la gente”: sono moltissime le aziende che assumono “moderatori” di chat o social media.

Questa figura deve scrivere nelle live chat dei siti, tipo videogiochi, o nei commenti sotto i post promozionali delle aziende dove i clienti chiedono informazioni su servizi e prodotti offerti.

È un bel lavoro, fattibile anche da non diplomati, purché scrivano correttamente almeno una lingua.
A proposito di Social Media…

Gudagnare con i Social (Facebook, Instagram, YouTube)

Tutto merito delle visualizzazioni! Per diventare famoso, in un mondo in cui i famosi ormai sono davvero troppi, ci vuole molta pazienza, oltre ad una costanza non indifferente nel postare contenuti CONTINUAMENTE.

Questi contenuti devono anche essere “di qualità”, che non sempre significa belli, istruttivi o edificanti in qualche ambito, anzi talvolta tutto il contrario.

Ci sono canali, pagine, profili che vanno avanti a suon di demenzialità e bufale, eppure loro guadagnano su questo, perché rendono i contenuti CONDIVISIBILI, e “ACCHIAPPA LIKE” quindi non mancano visualizzazioni e quindi GUADAGNO.

Altro tipo di contenuto è quello che la modella crea quando la mattina prende il caffè in top striminzito e leggings aderenti, iper truccata, facendo leva sulla visualizzazione, essendo BELLA da vedere, e sulla condivisione con gli amici di tale bellezza, (che quindi porta altre visualizzazioni).

Il talento però “paga” sempre, e ognuno deve trovare il suo.
Provate a buttarvi nella mischia! Registrando e condividendo sui social, chissà che non diventiate la prossima Star!

Insomma come in tutto nella vita, se ci si impegna sicuramente si troverà una strada. Per lavorare online bisogna innanzitutto prendere atto di sé e delle proprie ambizioni perché trasformando la propria passione in lavoro, non ci si stancherà mai di farlo e i guadagni che ne verrebbero non potrebbero che essere STELLARI!

Come rilanciare la carriera con l’e-learning durante il Coronavirus

Dall’inizio del lockdown del paese, sono molti i lavoratori che hanno dovuto far fronte allo stop delle proprie attività e lavori e che si sono dovuti avventurare nel mondo dello smart-working.

E’ possibile, però, utilizzare questo tempo in più a disposizione per rilanciare (e, ovviamente, lanciare) le proprie carriere attraverso l’e-learning e aiutare così la ripartenza dell’economia del paese.

L’importanza di un curriculum 2.0

Se fino a qualche decennio fa, possedere delle competenze digitali rappresentava un plus, al giorno d’oggi è fondamentale per farsi strada nel mondo del lavoro.

Non basta sapere inviare una e-mail o creare un documento Excel: c’è bisogno di skills molto più efficaci ed utili, come una conoscenza solida di piattaforme software per creare siti web come WordPress o la conoscenza di alcuni dei linguaggi di programmazione più utilizzati come Java.

Dedicare un’intera sezione del proprio curriculum vitae alle proprie esperienze nel campo digitale e sulle proprie competenze informatiche, vi renderà molto più appetibili agli occhi dei datori di lavoro che, sempre più spesso, delegano i “difficili compiti tecnologici” ai loro subordinati più giovani o esperti nel settore.

Per non parlare dell’importanza che i social network hanno adesso per tutto ciò che riguarda il marketing e la pubblicità: moltissime agenzie e compagnie, da circa dieci anni a questa parte, stanno investendo milioni in campagne pubblicitarie mirate su piattaforme come Instagram e Facebook, in quanto raggiungono molti più utenti e sono più visibili dei vecchi volantini o cartelloni pubblicitari.

Metodi efficaci per diventare digitali

Uno dei metodi più efficaci per fare proprie queste importanti skills è, sicuramente, seguire corsi online.

Di questi tempi, ve ne sono moltissimi (e gratuti) che coprono più aspetti del mondo digitale: corsi sul web marketing, sul giusto metodo di ricerca online, su come gestire un e-commerce e moltro altro!

Gli stessi ministeri dell’innovazione, dell’istruzione e del lavoro stanno investendo in questi corsi, in modo da rendere i futuri lavoratori capaci di stare al passo con lo sviluppo del mondo del lavoro.

Inoltre, questi corsi danno spesso la possibilità di accedere al materiale didattico digitale in ogni momento della giornata, in modo da gestire lo studio in base ai propri ritmi e orari: un vantaggio non da poco!

Un altro metodo efficace risiede nella lettura di libri scritti da personaggi importanti e noti del mondo informatico, digitale e dell’e-commerce, oltre che alla visione delle loro conferenze più famose su piattaforme come You Tube.

Bisogna, però, porre particolare attenzione alle truffe e ai cosiddetti acchiappasoldi! Inoltre, parlare e comprendere fluidamente la lingua inglese è un must!

Non solo perchè apre gli orizzonti e il range delle esperienze lavorative, ma anche perchè vi darà la possibilità di leggere e studiare moltissimo materiale originale e che, molto spesso, in italiano non è disponibile o presenta una pessima traduzione!

Curiosità e consigli utili

E’ fondamentale avventurarsi nel mondo digitale e conoscerlo con i propri tempi e metodi: spendere tempo su internet; fare le proprie ricerche e i propri esperimenti sui social per vedere i risultati e i riscontri degli altri utenti sono tutti metodi efficaci e legittimi.

Il fine è quello di raggiungere una conoscenza generale di tutte le basi (dalla programmazione al copywriting) ma, successivamente, di specializzarsi in quel campo che più vi appartiene, soddisfa e incuriosisce.

Le nuove frontiere della comunicazione: smartphone e videochiamate

Sono ben lontani i tempi in cui con un cellulare si poteva “solo” scrivere un sms o fare una telefonata. Chi ha vissuto l’avvento del telefonino si ricorderà certamente quanto erano inizialmente basici e semplici questi strumenti.

Grazie all’avvento delle nuove tecnologie, continuamente in evoluzione, oggi lo smartphone offre innumerevoli opportunità e funzioni, diventando un oggetto quasi indispensabile per la maggior parte delle persone.

Basta collegarsi a una rete dati ed è possibile fare ricerche via Internet, essere costantemente aggiornati sugli argomenti più disparati, mandare email, organizzare appuntamenti e impegni.

Ma anche prenotare ristoranti, vacanze, ordinare cibo take away, addirittura pagare senza utilizzare contanti o carte di credito. O più semplicemente trovare strade con le mappe digitali, creare itinerari, vedere il meteo.

Per non parlare dell’aspetto sociale, completamente trasformato in seguito all’avvento dei social network.

Una diversa interazione comunicativa

Ciò che maggiormente e’ cambiato – e continua a farlo grazie a una tecnologia in costante e rapida evoluzione – e’ la nostra relazione comunicativa, intesa come interazione ed espressione verso l’esterno ma anche (e, forse, soprattutto) verso noi stessi.

Oggi l’interazione sociale e comunicativa e’ immediata e veloce: i servizi di messaggistica istantanea e le tastiere arricchite di numerosi simboli (le emoticon) permettono di comunicare in una maniera completamente nuova e dinamica: una comunicazione che avviene in tempo reale e che, oltre ai contenuti (non) verbali, trasmette emozioni e stati d’animo.

A livello personale cambia (e continua a cambiare) il nostro rapporto con lo smartphone che, soddisfacendo una serie sempre più ampia di esigenze e necessità’ – non solo pratiche – va ad assumere un ruolo sempre più cruciale nella nostra vita.

Non solo parole al telefono: le videochiamate

L’introduzione della modalità video ha reso possibile “visualizzare” un conversazione, andando così a trasformare in maniera significativa i rapporti interpersonali a distanza (e non solo).

Integrando nella conversazione la comunicazione non verbale, le videochiamate permettono di arricchire le conversazioni con le espressioni del viso e la gestualità che tipicamente accompagnano il dialogo.

Ecco che allora la comunicazione va ad arricchirsi di timbro, tono di voce e gesti, oltre che di contenuto e di parole.

Oggi possiamo inoltre scegliere di fare una videochiamata “a due” ma anche con un gruppo di utenti, grazie al sempre più vasto numero di applicazioni che offrono questo servizio con una buona qualità audio/video.

Le videochiamate in ambito personale e professionale

L’impatto di questa nuove forme di comunicazione nella vita moderna e’ davvero significativo, sia a livello personale che professionale.

Non dobbiamo più aspettare di incontrare gli amici o i parenti lontani, oggi anche se separati si può essere digitalmente vicini.

In ambito lavorativo e professionale, la videochiamata ha assunto un ruolo quasi cruciale in molti casi: consente una notevole ottimizzazione di tempo nelle fasi preliminari dei colloqui di lavoro, facilitando i primi incontri tra candidati e recruiter.

Permette di organizzare riunioni e “incontri” tra gruppi di lavoro che sono magari delocalizzati in uffici e città diverse.
Un grande risparmio di tempo e di costi, soprattutto al giorno d’oggi in cui lo smartworking sta prendendo sempre più piede nelle realtà aziendali.

Per le realtà lavorative sono state create, quasi appositamente, una serie di piattaforme che oltre alla video comunicazione offrono altre preziose opportunità: la condivisione in diretta di documenti, la possibilità di chattare in maniera interattiva e in simultanea alla riunione virtuale, con un partecipante o con il gruppo stesso.

Il galateo della nuova comunicazione

Indubbiamente i vantaggi che smartphone e videochiamate hanno portato nelle nostre vite sono davvero importanti e molto significativi. Si può veramente affermare che questi due strumenti abbiano ribaltato il nostro modo di comunicare e interagire con l’esterno.

Tuttavia sono altrettanto importanti i “rischi” che derivano da una connessione costante e da una continua reperibilità.

E’ quindi bene rispettare le regole base di rispetto del prossimo: l’orario delle chiamate, l’invio non continuo e sollecito di messaggi, poca pressione nel videochiamare continuamente … per evitare che un miglioramento e una modernità della vita si tramuti in una “invasione” o – peggio – in una dipendenza digitale.

Criterio e giudizio saranno sempre ottimi alleati, anche nella società più moderna e digitalizzata!

Smart working: se il lavoro non è uguale per tutti

Lo smart working ci salverà: a leggere le cronache degli ultimi mesi, sembra che il lavoro smart sia diventato la panacea per tutti i mali – che nel mondo del lavoro, c’è da dirlo, non sono pochi.

Ma è davvero così? Innanzitutto va detto che lo smart working o lavoro agile non è certo un’invenzione dell’ultima ora. Anzi, in Italia e non solo è una modalità di lavoro che si pratica da anni, ma che finora ha rappresentato una percentuale piuttosto insignificante.

Eppure, tanti lavoratori autonomi sono “nati” come lavoratori smart e ne conoscono da tempo i benefici; cosa ha tenuto le aziende lontane da questa modalità di lavoro per i propri dipendenti? Innanzitutto un ritardo normativo.

La legge sul lavoro agile è del 2017, l’altro ieri praticamente, ed è arrivata – tardi – a colmare un vuoto percepito già da anni. E di cui molte aziende hanno approfittato.

Dimmi cosa fai e ti dirò chi sei

Una prima distinzione tra chi può e chi non può approfittare di modalità smart di lavoro è insita nella tipologia stessa del lavoro.

Quelle professioni che richiedono la presenza fisica – si pensi alla vendita al dettaglio, alla ristorazione, a molti servizi per la persona – sono automaticamente tagliate fuori dal concetto di lavoro agile come lo intende la legge. Ma anche all’interno di quei settori dove lavorare da casa è una concreta possibilità, ci sono molte differenze.

Un gran peso ce l’ha la dimensione dell’azienda per cui si lavora. Più è grande, più sarà facile che il lavoro agile sia preso in considerazione; per legge, infatti, il datore di lavoro non ha nessun obbligo di concedere lo smart working a un dipendente, dunque laddove esistono dei sindacati ben organizzati e influenti, sarà più facile ottenere il riconoscimento di questo diritto.

Non che molte aziende piccole non capiscano il valore di un migliore equilibrio vita-lavoro per i propri dipendenti, anzi, ma in linea generale lo smart working ha iniziato a diffondersi in Italia proprio grazie alle filiali italiane di multinazionali estere e a veri e propri colossi dei settori bancario, informatico e assicurativo.

Il manager e l’operaio

L’equilibrio vita-lavoro è diventato il nuovo privilegio di classe. Dati alla mano, in Italia chi beneficia maggiormente dello smart working sono i manager, seguiti dai quadri e dagli impiegati, con gli operai a fare da fanalino di coda.

Un film già visto? Purtroppo sì. Ma la possibilità di conciliare vita privata e vita lavorativa non può e non deve diventare un benefit assimilabile a tanti altri.

A proposito di benefit, i “veri” smart workers, quelli che lo sono da sempre, vale a dire molti lavoratori autonomi e liberi professionisti, di benefit proprio non ne vogliono sentir parlare.

In Italia l’accesso ad ammortizzatori sociali e agevolazioni fiscali per chi non ha un contratto di lavoro subordinato è quasi utopia; viene dunque da chiedersi se esista uno smart working di serie A e uno di serie B.

A fronte di un numero sempre crescente di persone che desiderano lavorare da casa, o comunque da remoto, manca una equivalente crescita di risposte e soluzioni da parte del mondo del lavoro e delle istituzioni sociali.

Il lavoro “smart” è per sua natura intelligente: meno traffico, meno inquinamento, più stabilità famigliare, più produttività. Varrebbe la pena di iniziare a trattare la materia seriamente.

Le nuove frontiere dello shopping online: la convenienza dei codici sconto

Negli ultimi anni le modalità di spese e acquisti dei consumatori sono considerevolmente cambiate e si sono molto evolute: sulla scia della rivoluzione tecnologica e digitale ormai in corso da diverso tempo sempre più brand hanno creato dei veri e propri negozi online (i famosi e-stores), permettendo ai clienti di fare shopping comodamente da casa (o comunque quando e dove si vuole).

Lo shopping tradizionale (potremmo definirlo “fisico”) si è quindi evoluto e arricchito della sua nuova versione online.

I clienti possono visitare virtualmente, quando e dove vogliono, il negozio desiderato e procedere con gli acquisti, a volte trovando anche prezzi più convenienti.

Il motivo principale che ha portato recentemente la maggior parte dei consumatori a spostare la propria capacità d’acquisto verso gli e-commerce è facile da intuire: la comodità e la praticità di scegliere tra un vasto assortimento di prodotti e il concreto risparmio di tempo e denaro.

Vantaggi e novità dello shopping online: i codici sconto

La convenienza è il fattore determinante che ha spostato sempre di più lo shopping dalla modalità tradizionale alla versione digitale e proprio in virtù del concetto di risparmio, sempre più aziende hanno scelto di dare ai propri clienti la possibilità di utilizzare i codici sconto, ossia i coupon del risparmio.

Ma cosa sono i codici sconto? Sono coupon virtuali gratuiti, composti da numeri o lettere, che permettono di usufruire di una riduzione sul prezzo di acquisto di qualsiasi categoria merceologica: moda, cosmesi, elettronica, alimentazione, prodotti per animali, arredamento e tanto altro ancora. Le possibilità sono davvero infinite.

In altri casi, i codici sconto consentono di ricevere benefit interessanti, come la spedizione gratuita del prodotto acquistato o un prodotto omaggio. Il risparmio è inevitabile!

Funzionamento dei codici sconto

I codici sconto, conosciuti anche come voucher, coupon, codici promozionali o buoni sconto, sono facili da utilizzare e, soprattutto, completamente gratuiti.

Il loro utilizzo e’ facile e intuitivo: durante la spesa, una volta selezionato il prodotto desiderato, basta copiare e incollare il codice nell’apposito campo, in genere al momento del pagamento di un ordine, e a questo punto l’importo della spesa totale viene scalato in automatico della cifra definita dallo sconto. Il gioco è fatto.

I codici sconto, amici del risparmio e della convenienza

Una volta compreso il meccanismo dei codici sconto e – soprattutto – i loro notevoli vantaggi, perché’ non beneficiare di ulteriori sconti, grazie l’utilizzo dei coupon online durante i propri acquisti?

I codici sconto sono promossi direttamente dalle aziende tramite le loro newsletter, altre volte vengono pubblicizzati dalle loro pagine social.

Ma la cosa interessante è che nel panorama digitale moderno esistono diversi portali e siti di couponing esclusivamente dedicati alla scontistica che mettono a disposizione numerosi codici sconto.

Una volta individuato il codice di cui si ha bisogno, basta andare sul sito del brand corrispondente e procedere con l’acquisto.

La strategia alla,base dei codici sconto e’ molto semplice: le aziende sono interessate a fidelizzare i clienti e a trovarne di nuovi, proponendo importanti riduzioni di prezzo rispetto allo shopping tradizionale, mentre al consumatore interessa risparmiare.

Le due parti sono reciprocamente soddisfatte e le,vendite incrementano. Meglio di così! E allora buono shopping online a tutti, con i codici sconto alla mano!

Dubbi e potenzialità della tecnologia 5G

Tutti parlano del 5G, la nuova generazione di rete mobile che cambierà il nostro modo di comunicare. Sull’argomento sono state sollevate molte polemiche, soprattutto sulla potenziale pericolosità per la salute pubblica.

Allo stesso tempo, il 5G potrebbe determinare passi da gigante nel settore delle telecomunicazioni e della comunicazione fra oggetti, lo chiamano infatti “the internet of things”.

Da che parte pende l’ago della bilancia? Il biglietto per il mondo del futuro vale la nostra salute mentale e fisica?
Scopriamo dubbi e potenzialità della tecnologia 5G.

I pericoli per la salute

I dati sulla pericolosità del 5G sono al momento scarsi, si conoscono solo gli effetti a breve termine ma non quelli a lungo termine, perché la tecnologia non è stata ancora messa in commercio. Difficile quindi fornire delle risposte attendibili sulla sua pericolosità.

La preoccupazione maggiore sul 5G deriva dal fatto che le frequenze da lui emesse sono onde millimetriche in grado di penetrare a livello superficiale nella nostra pelle.

Una volta entrata nel nostro corpo, l’energia elettromagnetica si converte in calore, provocando un aumento della nostra temperatura interna. Non è stato però ancora accertato quale sia l’impatto a lungo termine di questo aumento di temperatura.

Gli unici dati che abbiamo derivano da studi sui predecessori del 5G (2-3-4G), e non sono al momento abbastanza allarmanti da pregiudicare la messa in commercio della nuova tecnologia.

L’ inquinamento paesaggistico

Altro punto molto discusso è la questione dell’inquinamento paesaggistico. Il progetto di installazione della nuova rete include una larga diffusione sul territorio di antenne ricetrasmittenti.

Al contrario delle grandi antenne del 4G però, questa volta si parla di ripetitori molto piccoli, posti a breve distanza tra loro.

Si parla di un ripetitore ogni 200-300 metri. Non saranno quindi gli antennoni a cui siamo abituati, ma potrebbero comunque modificare di molto il paesaggio: essendo le onde 5G facilmente interrotte da piante ed alberi, potrebbe essere necessario eliminare molto del verde delle nostre città.

La velocizzazione del processo industriale

Velocità ed affidabilità. Analizzando le potenzialità della nuova rete 5G notiamo subito l’enorme salto in avanti in velocità e tempi di risposta del segnale.

Praticamente questa nuova tecnologia di rende possibile la comunicazione in tempo reale, senza più ritardi nella trasmissione.

Ciò garantirà un enorme progresso in tutti i settori industriali, con una comunicazione fra macchine estremamente più precisa e veloce. Si arriverà piano piano a fabbriche senza dipendenti tecnici ma solo macchinari robotici.

Nuovi servizi disponibili

Ma il settore industriale è solo uno dei moltissimi toccati da questa rivoluzione tecnologica. Dal turismo, con tour virtuali dei monumenti, all’automobilistico, con auto che si guidano da sole, all’intrattenimento e ai trasporti.

Una delle novità più di rilievo riguarda il settore medico: la medicina tradizionale sarà potenziata tecnologicamente e sarà possibile effettuare operazioni chirurgiche da remoto.

Anche le nostre città cambieranno e diventeranno più intelligenti. Potremo conoscere in tempo reale i dati del traffico prima di uscire di casa, ci verranno segnalati nuovi incidenti con precisione al secondo.

L’illuminazione stradale si auto-regolerà e i lampioni intelligenti segnaleranno direttamente alle auto dove trovare un parcheggio libero.

Ma non solo, anche il sistema di sicurezza pubblica sarà incrementato con telecamere ad ogni angolo e sensori rivelatori di pericolo.